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sabato 20 agosto 2011

DIAMANTI FAMOSI

Diamanti Famosi

CULLINAN
E’ il diamante più grande che sia mai stato rinvenuto.
Fu trovato nel 1905 nella miniera Premier del Transvaal e il suo peso era di 3106 carati. Prende il nome dal principale azionista della miniera, il colonnello Thomas Cullinan che cedette la pietra al governo del Transvaal.
Quest’ultimo la donò a Edoardo VII d’Inghilterra in occasione del suo sessantesimo compleanno come segno di riconoscenza per l’indipendenza concessa.
Da questo enorme diamante grezzo vennero ricavati 9 diamanti sfaccettati.
Il più grande è chiamato Cullinan I oppure Grande Stella d’Africa. Pesa 530,20 carati, è tagliato a goccia ed è incastonato nello scettro britannico.
Il secondo è il Cullinan II è tagliato a cuscinetto, pesa ct 317,40 e lo si può ammirare nella Corona Imperiale inglese.
I Cullinan III e IV sono incastonati nella corona della Regina d’Inghilterra.
I primi quattro si possono ammirare nel Museo della Torre di Londra.
Le altre pietre tagliate dal grezzo Cullinan sono incastonate nei gioielli della Corona britannica.











KOOH-I-NOOR
Si ha notizia di questo famoso diamante (non il più grande, ma senz'altro il più famoso del mondo) a partire dal 1300. Non si conosce l'esatto luogo di provenienza, ma leggenda vuole che sia stato trovato in India, accanto ad un bambino appena nato: il principe Karna, figlio del dio del sole. Dopo la morte del principe venne incastonato nella statua del tempio di Shiva come terzo occhio. Per secoli il diamante Kooh-I-Nor (nome sanscrito che significa "montagna di luce") comparve e scomparve e per un certo periodo fece anche parte del leggendario trono del Pavone. Ogni volta che ricompariva, però, causava morti e disgrazie. da qui, la leggenda che questo diamante fosse portatore di una maledizione. Finalmente fu portato in Inghilterra nel 1850 e donato alla regina Vittoria la quale, conoscendo bene la sinistra fama del diamante, non lo indossò. A scanso di equivoci, comunque, era stata fatta circolare la voce che il Koh-i-Noor portasse disgrazia solo agli uomini, non alle donne. La regina lo fece tagiare, riducendo il suo formato dai 186 carati iniziali ai 108.93 attuali. La superstiziosa regina scrisse nel testamento che se la pietra sarebbe stata ereditata da un suo discendente, avrebbe potuto portarla soltanto una donna.
Il diamante, di forma ovale, è attualmente incastonato nella Croce di Malta della corona reale creata per la Regina Madre nel 1937. Fu indossato anche dall'attuale Regina Elisabetta II per la sua incoronazione e fa parte dei gioielli reali esposti nella Torre di Londra.





MILLENIUM STAR
Quando è stato rinvenuto nella Repubblica del Congo pesava 777 carati. Dopo tre anni di studi e’ stato tagliato a goccia con proporzioni perfette. I suoi 203,04 carati, la straordinaria limpidezza e la rarità del suo colore D ne fanno una gemma incredibilmente unica. E’ il pezzo forte della “Millenium Collection” della De Beers, che lo acquistò negli anni ’90.





REGENT
E’ un diamante storico scoperto nel 1701 da uno schiavo indiano sulla riva del fiume Kistna. Grezzo pesava 410 carati e fu acquistato da William Pitt, il Primo Ministro inglese, per 100.000 dollari.
Fu poi tagliato a forma di brillante a cuscino, per un peso di 140,50 carati. Il suo colore è lievemente paglierino.
Fu venduto al Duca di Orleans quando Luigi XV era ancora un ragazzo.
Per lungo tempo tale gemma appartenne ai gioielli della Corona di Francia, incastonato nella corona che Luigi XV indossò all’incoronazione.
Dopo la rivoluzione francese divenne di proprietà di Napoleone Bonaparte che lo incastonò sull’elsa della sua spada.
Ora lo si può ammirare al Louvre di Parigi.






SANCY
Pesava 55 carati e fu tagliato a forma di goccia. Il primo proprietario fu Carlo il Calvo, Duca di Burgundia, che lo perse in battaglia nel 1477. La pietra prende il nome dal suo ultimo proprietario: Seigneur de Sancy, un ambasciatore francese in Turchia alla fine del XVI secolo. Egli lo diede in prestito al Re di Francia, Enrico III, che lo fece inserire sul turbante con cui nascondeva la sua calvizie. Anche Enrico IV di Francia prese in prestito la pietra. Fu poi venduto nel 1664 a Giacomo I d’Inghilterra e nel 1688, Giacomo II, l’ultimo re Stuart d’Inghilterra, fuggì con essa a Parigi. La gemma scomparve durante la Rivoluzione Francese.







TAYLOR-BURTON
Questo diamante di 69,42 carati, tagliato a goccia, fu venduto all’asta nel 1969 con l’autorizzazione che il compratore avrebbe potuto rinominarlo.
Cartier di New York fece con successo un’offerta e lo chiamò “Cartier”.
Il giorno dopo Richard Burton acquistò la pietra per una somma tenuta segreta e lo donò a Elizabeth Taylor ribattezzandolo “
Taylor-Burton”.
Il diamante fece il suo debutto a Monaco ad un ballo di beneficenza a metà novembre, dove Elizabeth Taylor lo indossò come pendente. Nel 1978 la Taylor annunciò che stava per metterlo in vendita e pianificò di utilizzare parte del ricavato per costruire un ospedale nel Botswana.
Solo per esaminare il diamante i possibili acquirenti dovettero pagare 2500 dollari per coprire il costo di esposizione.
Nel giugno 1979 fu venduto per quasi 3 milioni di dollari; si dice che ora si trovi in Arabia Saudita.






HOPE
E’ una meraviglia della natura e rientra nella lista dei diamanti più famosi del mondo, ma anche in quella (più lunga) dei diamanti che portano sfortuna. E’ bellissimo e letale. Chiunque abbia avuto la cattiva idea di comprarlo per rigirarselo soddisfatto tra le mani si è visto arrivare addosso un carico di sfortuna e morte.

La sua storia comincia in India nel tempio di Rama-Sita, vicino
Mandalay: la gemma fu strappata da uno degli occhi dell’idolo e la divinità fu trasformata in una miseranda statua guercia. Sembra che il gioielliere Jean-Baptiste Tavernier fu l’autore del sacrilegio: chi crede al potere delle maledizioni, sostiene che l’idolo violato riversò sul gioiello tutta la sua ira e tale energia negativa lo rese un portasfortuna d’eccezione. Il diamante viaggiò fino alla Francia e fu acquistato, nel 1688, da Luigi XIV che lo fece intagliare a forma di cuore, riducendo così i suoi carati dagli originali 112 ai 67,5 del nuovo taglio. Tavernier
, nel frattempo, vide fallire la sua attività e il bisogno di denaro lo costrinse a ripartire per l’india alla ricerca di altri tesori; morì prima di raggiungere la terra dei diamanti.
Sia Luigi XIV che Luigi XV sfoggiarono il diamante in varie occasioni. Quando Maria Antonietta lo ricevette in regalo volle unire la gemma ad altre pietre preziose... e non c’è bisogno di ricordare la triste fine cui andarono incontro il re e la regina. Nel pandemonio della rivoluzione francese molti dei gioielli reali scomparvero e, tra queste, anche il diamante. Fu sottratto ad un gioielliere che ebbe un infarto quando seppe che il ladro era suo figlio. Il ragazzo si suicidò quando si rese conto di aver ucciso indirettamente suo padre. Un amico del giovane trovò il diamante tra i beni del suicida e morì di lì a poco.





 EXCELSIOR
secondo diamante più grande mai trovato fu l'Excelsior, rinvenuto per caso da un minatore sudafricano nel 1893, mentre versava palate di terra in un camion. il minatore lo consegnò al direttore della miniera e ricevette come ricompensa 2500 dollari e un cavallo munito di sella e briglie.
L'
Excelsior, purissimo, era incolore (tendente al bianco-blu) e grezzo pesava 995,2 carati. Nel 1904 ad Amsterdam fu tagliato in 10 gemme più piccole; la più grande, a forma di pera, è l'Excelsior
I, dal peso di 69,68 carati.





ORLOV
Un altro famoso diamante è l’Orlov, il cui peso è indicato intorno ai 189,60 carati. La sua forma è simile a quella del Gran Mogol a mezzo uovo; è tagliato a rosa ed ha una particolarissima colorazione blu-verde. Anche la provenienza di questo diamante è indiana, ma in seguito divenne il più grande diamante della Corona di Russia. Fu montato alla sommità dello scettro imperiale ed oggi si pensa (non è visibile) che sia custodito dal governo russo a Mosca, presso il Cremlino, nel Tesoro dei diamanti appartenuti allo Zar.
Secondo quel che si dice l'
Orlow proviene da uno degli occhi della statua di Brahma nel tempio di Sirangam, in India, dove fu rubato da un soldato francese. Fuggito a Madras, il ladro vendette la pietra al comandante di un mercantile inglese il quale la rivendette a sua volta in Inghilterra. Dopo altre peripezie il diamante finì nel 1733 nelle mani del gioielliere della corona di Russia. Questi la vendette al principe Gregorievic Orlow
, che ne fece dono all'imperatrice Caterina II il giorno del suo compleanno.





SHAH
Anche lo Shah, di 88,70 carati, è di provenienza indiana ed è uno dei pochi diamanti incisi. La sua storia è in gran parte ignota e le tre incisioni persiane che figurano su facce diverse assumono una grande importanza storica, poiché si riferiscono a tre date piuttosto antiche e ai relativi possessori della pietra. Le tre incisioni fanno riferimento, rispettivamente, al principe indiano che ne fu il primo proprietario nel 1591; all'imperatore Mughal Shah Jehan che ne entrò in possesso nel 1641, e allo Scià di Persia (1824), da cui prese il nome. Nel 1889, quando fu ucciso l'ambasciatore russo a Teheran, lo Scià per timore di rappresaglie lo regalò allo zar ed attualmente la gemma è in possesso del governo russo.
La pietra ha una forma che somiglia a quella di un prisma allungato e la sua colorazione assume dei toni giallo-bruni che si ritengono essere provocati dalla presenza di ossido di ferro
.












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